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Fini: "Pm non sottoposti ad altri poteri" Il presidente della Camera: un conto è la separazione delle Carriere, ma la Costituzione va rispettata E sull'immagine dell'Itala all'estero: "Dipende da tutti, non solo dai Media" 2009-10-14 |
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per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.corriere.it2009-10-14 E sull'immagine dell'Itala all'estero: "Dipende da tutti, non solo dai Media" Fini: "Pm non sottoposti ad altri poteri" Il presidente della Camera: un conto è la separazione delle Carriere, ma la Costituzione va rispettata * NOTIZIE CORRELATE * Berlusconi, Tremonti e le tensioni sui leader futuri (14 ottobre 2009) * Bongiorno: "Sulla giustizia riforma condivisa" (14 ottobre 2009) Il presidente della Camera, Gianfranco Fini (Ansa) Il presidente della Camera, Gianfranco Fini (Ansa) MILANO "Un conto è la separazione delle carriere dei magistrati, un altro è che il pm sia sottoposto ad altri poteri se non a quello dell'ordine giudiziario": lo dice il presidente della Camera Gianfranco Fini, a Francoforte per inaugurare la fiera del libro, riferendosi alle ipotesi di riforma della giustizia su cui "si valuterà strada facendo". "LA COSTITUZIONE VA RISPETTATA" - Ricordando che in Parlamento sono pendenti diverse proposte di riforma dell'ordinamento giudiziario, Fini ribadisce: "Su un tema di cui si è discusso come l'ipotesi di carriere separate per i magistrati non ho cambiato opinione sul fatto che la Costituzione va rispettata quando parla di indipendenza assoluta di tutti i magistrati". LE ALTRE RIFORME - Quanto al resto delle Riforme, Fini ha detto di ritenere che esse possano essere effettuate già in questa legislatura. "Sulla fine del bicameralismo perfetto, sulla riduzione dei parlamentari e su nuove forme di equilibrio tra potere esecutivo e legislativo - ha precisato - si possono fare riforme che siano approvate con una larga maggioranza quale è quella prevista dall'articolo 138 della Costituzione, indispensabile per evitare l'ipotesi non automatica ma già attivata in passato di un referendum confermativo". Fini ha ricordato che "la Costituzione prevede esplicitamente le modalità per fare riforme che non penso siano state inserite a caso dai padri costituenti. Le recenti esperienze dimostrano che quando una maggioranza dà corso a riforme costituzionali contando solo sui voti di cui essa dispone in Parlamento compie un'azione perfettamente legittima dal punto di vista costituzionale che, tuttavia, come in passato è accaduto determina inconvenienti politici come, ad esempio, l'attivazione del referendum". "UNANIME CONVERGENZA" - "Io da sempre auspico che in questa legislatura non si perda l'occasione per riformare le istituzioni portando a compimento un iter molto ricco - ha aggiunto il numero uno di Montecitorio -. Ci sono le condizioni politiche perchè ciò avvenga, sulla base di una larga o addirittura unanime convergenza su alcune questioni. Ad esempio, sulla necessità di portare a compimento il processo federalista in corso, indispensabile perchè abbia un modello istituzionale che gli offra uno sbocco". "Non credo che in Parlamento - ha detto ancora Fini - ci sia alcuna forza politica contraria o ostile a questa riforma, e si discute anche sulla opportunità di una democrazia autenticamente governante, con un equilibrio tra poteri e raccordo tra governo e Parlamento; così come c'è la consapevolezza che 945 parlamentari rappresentino un numero ampio". L'IMMAGINE DELL'ITALIA - Il presidente della Camera ha affrontato anche la questione dell'immagine dell'Italia all'estero, più volte ribadita dal premier Silvio Berlusconi che ha accusato i media stranieri di dare del nostro Paese una descrizione distorta. "E' una cosa che dipende da tutti - ha chiosato Fini -, non solo dai media". "E' data da tanti fattori - ha evidenziato -, certamente anche da quello che scrivono i giornali internazionali, ma non in modo determinante. Penso sia sufficiente questa constatazione per dire che tutti devono impegnarsi: dalle istituzioni al mondo dell'editoria fino allo sport".
14 ottobre 2009
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REPUBBLICA per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.repubblica.it/2009-10-14 Intervento del presidente della Camera al Salone del libro di Francoforte Frecciata a Berlusconi: "L'immagine dell'Italia non dipende solo dai media" Giustizia, Fini frena i berluscones "No ai pm sotto altri poteri" "Sì alle riforme istituzionali, ma a larga maggioranza" Giustizia, Fini frena i berluscones "No ai pm sotto altri poteri" FRANCOFORTE - Nuovo stop di Fini a Berlusconi. "Un conto è la separazione delle carriere dei magistrati, un altro è che il pm sia sottoposto ad altri poteri se non a quello dell'ordine giudiziario", dice il presidente della Camera, proprio nei giorni in cui il Pdl di stretta osservanza berlusconiana rilancia le sue riforme sulla giustizia. Non solo. Dall'ex leader di An arriva anche un'altra implicita frecciata a Berlusconi: "Immagine dell'Italia non dipende solo dai media". La riforma della giustizia - Fini non evita le domande sulla riforma della giustizia. "Staremo agli atti", dice il presidente della Camera. "Ma - avverte - è essenziale il rispetto della Cosituzione, specie nella parte in cui afferma l'assoluta indipendenza della magistratura". Tradotto: no ai pubblici ministeri sottoposti ad altri poteri. L'auspicio per un confronto civile - Un confronto sereno e civile tra le parti politiche. E' il messaggio lanciato dal presidente della Camera secondo cui "oggi ci sono le condizioni per un confronto sereno e civile". Un'opportunità storica da cogliere attraverso "una proposta di alto profilo civile". Messaggi neanche tanto in codice contro i toni alterati del discorso pubblico italiano. Per Fini "la dialettica politica deve fondarsi su un solido ancoraggio culturale e morale", unico antitodo alla "polemica astiosa, diseducativa fine a se stessa". Le riforme - Il presidente della Camera insiste poi sulla necessità di riforme il più possibile condivise. E parla dell'art.138 della Costituzione, lo stesso invocato dalla Corte Costituzionale per la bocciatura del Lodo Alfano. Una procedura che "non è stata prevista per caso dai padri costituenti", mentre l'esperienza recente ha dimostrato che "quando una maggioranza dà corso ad una riforma solo sulla base dei voti di cui dispone in Parlamento compie un'operazione legittima costituzionalmente, ma che può presentare inconvenienti di tipo politico". La replica del gruppo Pdl. "Condivido senz'altro l'auspicio del presidente della Camera a un lavoro comune in Parlamento per approvare riforme importanti con una larga maggioranza. - replica il vice capogruppo del Pdl alla Camera, Osvaldo Napoli - Condivido con alcune precisazioni: la 'larga maggioranza' non può diventare conditio sine qua non; apprezzo gli auspici di Fini come presidente della Camera, ma non comprendo le sue prese di posizione preventive sulla riforma del ruolo del pm: vorrei conoscere il pensiero politico di Fini nelle sedi di partito e non nelle sue vesti di Presidente della Camera". (14 ottobre 2009) |
L'UNITA' per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.unita.it2009-10-13 L'altolà di Fini sulla giustizia: i pm siano indipendenti "Non ho cambiato opinione. La cosa importante è che bisogna rispettare la Costituzione e l'assoluta indipendenza e autonomia di tutti i magistrati". Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, parla da Francoforte nel corso di una conferenza stampa sull'inaugurazione dello "spazio italia" alla fiera internazionale del libro in merito alla riforma della giustizia. Giustizia "Un conto è parlare di carriere separate - dice - un'altro è sottoporre i pm ada altri poteri che non siano quelli giudiziari". Riforme Le riforme della Costituzione sono possibili in questa legislatura sulla base di un'ampia maggioranza parlamentare in grado di superare i rischi di una mancata approvazione in sede referendaria, come è accaduto in un recente passato con la riforma varata dal centrodestra ma non confermata dagli elettori". È in sintesi l'analisi del presidedente della Camera. "Ci sono le condizioni per un'ampia convergenza per individuare un processo di raccordo tra governo e parlamento, che è uno dei nodi, ma anche sulla riduzione del numero troppo ampio di parlamentari e sulla fine del bicameralismo perfetto". Fini ha anche sottolineato, fra le questioni da affrontare quella di individuare "nuove forme di equilibrio tra il potere legislativo e quello esecutivo. Credo -ha concluso- che si possa dar vita ad una riforma costituzionale in questa legislatura sulla base di una larga maggioranza" sui punti citati. Fini ha ricordato che la procedura dell'articolo 138 della Costituzione "non è stata prevista per caso dai padri costituenti" mentre l'esperienza recente ha dimostrato che "quando una maggiioranza dà corso ad una riforma solo sulla base dei voti di cui dispone in Parlamento compie un'operazone legittima costituzionalmente, ma che può presentare inconvenienti di tipo politico". Insomma, solo con una maggioranza qualificata è possibile sottrarre il testo di una riforma a un referendum popolare. "II mio auspicio - ha sottolineato Fini - è che in questa legislatura non si perda l'occasione per riformare le istituzioni, portando così a compimento un iter e un dibattito molto ricco" e sul quale si sono registrate diverse convergenze.
Immagine dell'Italia Poi la stoccata a Berlusconi: "Tutti devono impegnarsi perchè il buon nome e l'immagine dell'Italia all'estero sia rispondente alla realtà: dalla cultura, all'imprenditoria, allo sport ed all'informazione". L'immagine del Paese all'estero - spiega Fini - "è data da tanti fattori, anche da quello che liberamente scrivono i quotidiani internazionali. Ma è sufficiente questa constatazione per dire che tutti devono impegnarsi perchè il buon nome e l'immagine dell'Italia all'estero siano rispondenti alla realtà. Il nostro Paese è stato apprezzato nel passato e lo è nel presente per tante sue eccellenze. I giudizi sulla vita politica, siano essi reali o meno, non possono determinare un arretramento del giudizio complessivo sull'Italia". 14 ottobre 2009 |
il SOLE 24 ORE per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.ilsole24ore.com2009-10-14 Giustizia, Fini: "No ai Pm sottoposti ad altri poteri" commenti - | Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci 14 ottobre 2009 Gianfranco Fini (Ansa) Legge sull'omofobia, il Pd ci riprova IL PUNTO / Berlusconi e il paradosso del presidenzialismo all'italiana (di Stefano Folli) Berlusconi: l'accusa e la difesa su Newsweek "Dai nostri archivi" Via all'adeguamento delle procedure di raccordo fra Camera e istituzioni europee L'asse Fini-Bossi: niente elezioni, avanti con le riforme Fini rinuncia al lodo Alfano. Woodcock rimette la querela Racket, torna l'obbligo di denuncia Fini: "Intercettazioni? Basta al voyeurismo" "Un conto è la separazione delle carriere dei magistrati, un altro è che il Pm sia sottoposto ad altri poteri se non a quello dell'ordine giudiziario". Lo dice il presidente della Camera, Gianfranco Fini, riferendosi alle ipotesi di riforma della giustizia su cui "si valuterà strada facendo". Ricordando che in Parlamento sono pendenti diverse proposte di riforma dell'ordinamento giudiziario, Fini ribadisce: "Su un tema di cui si è discusso come l'ipotesi di carriere separate per i magistrati non ho cambiato opinione sul fatto che la Costituzione va rispettata sul principio di assoluta indipendenza di tutti i magistrati". A proposito di riforme istituzionali il presidente della Camera precisa: "Sulla fine del bicameralismo perfetto, sulla riduzione dei parlamentari e su nuove forme di equilibrio tra potere esecutivo e legislativo si possono fare riforme che siano approvate con una larga maggioranza quale è quella prevista dall'articolo 138 della Costituzione, indispensabile per evitare l'ipotesi non automatica ma già attivata in passato di un referendum confermativo". Gianfranco Fini non risponde ai cronisti che gli chiedono di commentare lo stop dell'Aula di Montecitorio al 'testo Concia' sull'omofobia. "Quando ho visto i giornali" - sostiene, ribadendo di "non polemizzare" - ho letto con sorpresa che mi sono state attribuite valutazioni e giudizi che mi sono ben guardato dal fare. Questo non è corretto. Il presidente della Camera non commenta mai quello che decide l'assemblea anche con il crearsi di maggioranze trasversali. Prego per il futuro chi commenta i lavori parlamentari di usare qualche parolina in più. Sarebbe stato meglio - conclude - che qualcuno avesse parlato di parlamentari che in passato hanno fatto valutazioni vicine a quelle di Gianfranco Fini". 14 ottobre 2009
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